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13 dicembre 2019

Presentazione dei risultati

Venerdì 13 dicembre 2019, in orario 15:00-16:30, Dipartimento di Matematica dell’Università di Padova, via Trieste, 63, aula 1C150.

Oggetto

Tra la prima decade di ottobre e la prima decade di novembre di quest’anno, il PLS Informatica di UNIPD ha svolto una indagine sulle dinamiche di orientamento degli studenti rispetto alla scelta universitaria. L’indagine si è incentrata su due questioni fondamentali: quando si formi tale orientamento, e quali fattori lo influenzino maggiormente, sullo sfondo della percezione soggettiva della formazione informatica da parte dei rispondenti. L’indagine si è rivolta a due platee di studenti: quelli delle scuole secondarie di secondo grado; e quelli del primo ciclo, laurea triennale, di studi universitari.

In entrambi i casi, i gruppi di interesse sono stati gli studenti del primo e dell’ultimo anno del ciclo formativo (I e V per i primi, I e III per i secondi), al fine di cogliere l’evoluzione longitudinale delle risposte. L’indagine ha coinvolto una ventina di istituti di scuola secondaria di secondo grado del territorio provinciale e il Corso di Laurea in Informatica dell’Università di Padova e di altre sedi nazionali che hanno collaborato all’iniziativa, raccogliendo oltre 2.000 risposte in totale.

Premesse e obiettivi

Nel mondo occidentale, e in modo ancor più marcato in Italia, gli studi universitari di ambito informatico non riescono ad attrarre un numero di studenti commisurato agli sbocchi professionali. I numeri (p.es. Osservatorio Competenze Digitali, edizione 2017 <https://www.consorzio-cini.it/index.php/it/component/attachments/download/700>) dicono che, a fronte dei 7.000 circa laureati complessivi di area informatica, formati annualmente dalle sedi universitarie italiane tra scienze e ingegneria, vi sono oltre 70.000 posizioni aperte in quell’ambito sul territorio nazionale. Con ogni evidenza, tale sproporzione tende a crescere perché, mentre da un lato le tecnologie digitali sono manifestamente il principale volano di innovazione produttiva ed economica, come anche di ampliamento della conoscenza per ogni sua applicazione, dall’altro, limiti strutturali, di aule e di personale docente, costringono le sedi universitarie italiane a contingentare le immatricolazioni nei corsi di laurea di ambito informatico.

In questo stesso ambito formativo, si osservano un’alta disparità di genere, con presenza del genere femminile non superiore al 12% su base nazionale, e una netta prevalenza di studenti provenienti da scuole tecniche, con modesta componente di liceali, con rapporto medio superiore al 2:1 tra i primi e i secondi.

Tali squilibri segnalano una forte distorsione nella percezione dell’istruzione superiore di carattere informatico nei giovani e negli adolescenti, che porta molti di loro ad escludere dal proprio orizzonte di scelta uno dei percorsi di studi con maggiori prospettive occupazionali di lungo periodo, e con maggiore potenziale di impatto sul mondo in cui viviamo. Per il bene del Paese, l’orientamento agli studi e alla professione informatica deve dunque passare da una percezione di nicchia, meramente tecnica, “a sguardo basso”, e maschile, a uno sbocco di grande creatività ed elevato potenziale di innovazione, intrinsecamente privo di barriere di genere.

Affinché l’orientamento sia efficace serve meglio comprendere come e quando esso si formi, quali condizioni culturali, ambientali, ed economiche lo influenzino, quali stereotipi lo accompagnino. Da questa osservazione nasce l’indagine che presentiamo.